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Presentato ufficialmente il software dell’Agenzia delle Entrate volto a misurare la coerenza fra spese sostenute durante l’anno e dichiarazione dei redditi.
Lo strumento online, il cosidetto Redditest, affianca il Redditometro vero e proprio, quello usato dal Fisco per scopi di accertamento ma pronto soltanto fra un anno. Il meccanismo è semplice: si inseriscono le spese, e il programma effettua una valutazione rispetto alla dichiarazione dei redditi che si intende presentare; se si accende il semaforo verde, significa che le spese sono coerenti con il reddito, in caso contrario ad accendersi sarà invece la spia rossa.
Il software si scarica sul pc (
clicca QUI per scaricare il REDDITEST) e non rimane traccia online dei dati sulle proprie spese. In pratica, il Fisco non saprà mai quali spese “di troppo” il contribuente può verificare online
Come funziona il RedditestIl Redditest serve al contribuente come strumento di auto-diagnosi prima di presentare il 730 o il modello Unico. Previste un centinaio di voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti, altre spese significative. Ci saranno alcuni campi in cui il contribuente dovrà inserire le spese sostenute, soprattutto quelle più importanti (ad esempio, il mutuo). E ci saranno altre spese che il programma aggiungerà automaticamente, ad esempio quelle per il cibo o l’abbigliamento. L’entità di queste voci dipende da una serie di dati che il programma conosce, che vanno dall’andamento dell’inflazione misurata dall’Istat alle caratteristiche delle diverse tipologie familiari. Questo, secondo quanto si capisce fino ad ora, è un elmento comune fra Redditest e Redditometro. I contribuenti italiani sono divisi in 55 gruppi, prevedendo 11 diverse tipologie familiari e cinque aree geografiche.
Come funziona il redditometroL’amministrazione finanziaria non può certo conoscere tutte le spese sostenute dal contribuente, ma utilizzerà tutte quelle in suo possesso (il mutuo, quelle segnalate in dicharazione per le detrazioni…) per la determinaziona sintetica del reddito. L’eventuale accertamento può scattare nel caso in cui gli strumenti di misurazione sintetica del reddito evidenziano uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione.
Entrata in vigoreLa messa a punto del Redditometro si sta rivelando più complessa del previsto, e non a caso lo strumento è continuamente slittato (bisogna applicare dei coefficienti alle varie voci, per fare in modo che i risultati siano effettiavemtne attenbili).
Il Redditest, che invece è pronto, sarà counque utile al contribuente anche per familiarizzare con gli strumenti di accertamento sintetico del reddito. E magari anche per cambiare qualche abitudine, in vista dell’arrivo del Redditometro vero e proprio.
Sarà quest’ultimo, come detto, a far scattare gli eventuali controlli. In realtà, lo strumento servira ad elaborare liste di contribuenti considerati a rischio evasione. Il primo passo che l’amministrazione è tenuta a fare è quello di convocare il contribuente stesso. E qui entra in gioco, ad esempio, l’utilità di aver conservato scontrini, fatture e ricevute relative ai pagamenti effettuati ma anche ricevuti. Una transazione che, ad esempio, ha utilizzato sistemi tracciabili e di cui magari si è pure coservata la documentazione, è pienamente ricostruibile, e cosistuisce una spiegazione immediata e incontestabile.
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