In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Berlusconi, il Presidente della CNA Ivan Malavasi chiede
misure concrete di sostegno al settore Autoriparazione che ha visto, n
egli ultimi 7 anni, la chiusura di oltre 10.000 aziende e la perdita di 30.000 posti di lavoroScrive Malavasi: “Questo settore, in cui operano migliaia di imprese può fornire un importante contributo alla politica di contenimento delle emissioni nocive nonché migliorare la sicurezza dei veicoli circolanti.
“Abbiamo suggerito al Governo di adottare specifici interventi per rivitalizzare un settore che già da tempo subisce pesanti flessioni in termini di perdita di posti di lavoro per problemi strutturali e di mercato - dichiara Malavasi - e contemporaneamente per alleviare le difficoltà finanziare delle famiglie.”
Sono infatti preoccupanti i dati che si riferiscono alla consistenza numerica della categoria negli ultimi anni: le unità operanti nel settore della meccanica, elettrauto, carrozzeria e gomme
sono passate dalle circa 70.000 unità del 2001 unità, a circa 60.000 nel 2007. Stessa sorte anche per l’occupazione, che ha subito una flessione nello stesso periodo di circa il 14%
(210.000 addetti nel 2001, 180.000 nel 2007).
Occorre anche considerare che, nonostante la situazione di crisi, in termini di spesa, il settore dell’after-market auto esprime valori ragguardevoli:
nel 2007 gli italiani hanno sborsato 25 miliardi di euro per manutenzioni e 7 miliardi di euro per l’acquisto o la riparazione di pneumatici, per un totale di 32 miliardi di euro.
Complessivamente, tra il 2002 e il 2008, si è registrata una crescita consistente della spesa delle famiglie per gli autoveicoli, passata da 181,6 miliardi di euro a 215,9 miliardi di euro (fonte: elaborazione CNA su dati ACI).
Per fronteggiare incisivamente la crisi
la CNA ha proposto al Presidente Berlusconi di abbassare, anche temporaneamente, l’IVA sulle riparazioni e di introdurre misure di sgravio fiscale sulle spese di manutenzione delle auto.
In materia di “riqualificazione energetica del parco auto circolante” e per venire in aiuto alle famiglie,
ha altresì avanzato la richiesta che venga assicurato un adeguato sostegno a chi decide di trasformare la propria auto da benzina a Gpl che oggi è di soli 350 euro, meno di 1/4 dell’incentivo riconosciuto alle case costruttrici per l’istallazione di medesimi impianti al momento della vendita.
Secondo me andrebbe fatta una petizione/raccolta firma da parte degli Autoriparatori per chiedere al Governo, ad esempio, un regime di IVA (ipotizzo) al 10% per 3 anni e contributi per l'acquisto di attrezzature e di informazioni tecniche / e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.
Introdurrei (non linciatemi però
)
il "Tagliando obbligatorio" -secondo le scadenze previste dal Costruttore-
proprio come è obbligatoria la Revisione del Veicolo: si sosterrebbe il Settore e si migliorerebbe l'affidabilità e la sicurezza del parco circolante
e si combatterebbe il "fai da te" e l'abusivismo Voi cosa ne pensate ?
Miura