Anche per chi non è "un alfista" il numero "1750" non è un numero/sigla qualunque e di scarso significato: evoca infatti una delle più rappresentative "icone" della storia Alfa Romeo, quale l'Alfa 6C 1750 (1929-1933) prima senza dimenticare la più famosa "1750" di fine Anni '60, realizzata nella versione "GT Veloce" in collaborazione con Bertone.
Ora quel numero torna ad indicare la cilindrata di un nuovo motore che fà il debutto al Salone di Ginevra. Ma i tempi sono cambiati: il motore è ora marchiato "FPT – Fiat Powertrain Technologies" ed equipaggerà, fin da subito, con qualche variante, anche altre vetture del gruppo. Le sue caratteristiche tecniche sono, comunque, degne dei suoi celebri antenati a marchio Alfa Romeo.
Tralasciando lo storico 6 cilindri degli Anni '30, il riferimento più diretto è al "1.750" di fine Anni '60: il celebre 4 cilindri bialbero da 1.779 cc che con i suoi 118 CV di potenza massima era allora ai vertici della categoria. Oggi il nuovo 4 cilindri 1.750 (1.742 cc per essere precisi) ha davvero poco in comune con il modello storico: soltanto la cilindrata e, in un certo senso, lo spirito.
Il nuovo motore è equipaggiato con le più moderne tecnologie:
iniezione diretta di benzina, doppio variatore di fase continuo e turbosoffiante la cui gestione è affidata a un moderno sistema elettronico.
E' stata applicata una particolare tecnologia, definita "Scavenging", che attraverso il controllo e l'ottimizzazione istantanea dei diversi parametri del motore, è in grado di accrescere la coppia anche a regimi molto bassi, e, al contempo, a ridurre ogni effetto di "vuoto" o di ritardo del turbo (turbolag in gergo tecnico).
Grazie all'iniezione diretta di benzina di nuova generazione, con
pompa ad alta pressione fino a 150 bar e nuovi iniettori a 7 fori, viene ridotta la temperatura in camera di combustione, attraverso l’evaporazione della benzina, abbassando la "tendenza" alla detonazione: in tal modo, anche con un rapporto di compressione elevato per un motore sovralimentato (9,5:1 per l'esattezza), sono possibili ottime prestazioni, consumi contenuti in regime "parzializzato" ma anche basse emissioni. Per la riduzione delle emissioni contribuiscono largamente anche i due variatori di fase continui, disposti sugli alberi a camme di aspirazione e di scarico, che intervengono ad ogni regime e carico del motore. Il turbocompressore di nuova generazione e con innovativo collettore di tipo "Pulse Converter", in grado di sfruttare al meglio le onde di pressione presenti allo scarico, migliorando la coppia ai bassi regimi. Per turbo e collettore è stato impiegato acciaio microfuso, per poter lavorare anche a temperature molto elevate fino a un massimo di 1020 °C.
L'intero motore è stato studiato in modo da ottimizzare fluidodinamica e attriti meccanici. Ad esempio sono stati progettati con grande cura i condotti di aspirazione. La stessa cura è stata posta nella definizione della camera di combustione e dei condotti di scarico. In più, sono state minimizzate le perdite per attrito, ad esempio con l'impiego di fasce elastiche a carico tangenziale ridotto e di materiali ad alta resistenza all'usura.
La testa cilindri è inedita: vengono impiegati bilancieri "a rullo" per ridurre le perdite per contatto strisciante (il 65% a 2.000 giri rispetto agli elementi corrispondenti dei motori "Twin Spark"). Peculiarietà di nota: l'impiego di una biella molto lunga, ma con una corsa moderatamente corta.
La potenza del motore 1.750 "base" è di 200 CV (115 CV/litro) da 4.750 a 5.500 giri/min con coppia massima di 320 Nm raggiunta già a 1.400 giri/min (è notevole per un motore a benzina di questa cilindrata). In rapporto ai valori di coppia e potenza i consumi sono relativamente ridotti attestandosi a poco più di 8 litri per 100 km nel ciclo combinato. L'omologazione Euro 5 è stata ottenuta -purtroppo- attraverso l'utilizzo di un catalizzatore "piccolo", che, in parte ne "mortifica" le prestazioni complessive.
Le Alfa Romeo dotate del motore 1.750 siglate TBi saranno la 159 berlina e Sportwagon, la Brera e la Spider. Il debutto sul mercato è previsto per il mese di aprile 2009; tutte le vetture monteranno un cambio meccanico a sei marce. Dai dati ufficiali emergono poche differenze da un modello all'altro, dovute -principalmente- alle forme delle diverse carrozzeria. La Brera raggiunge i 235 km/h di velocità massima e accelera da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi ed ha un consumo medio di 8,1 litri/100 km ed emissioni nel ciclo combinato pari a 189 g/km di CO2; i valori dichiarati per la 159 berlina sono praticamente identici, mentre peggiorano un poco per la Sportwagon (233 km/h, da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi, 8,3 litri/100 km nel ciclo combinato, 194 g/km di emissioni di CO2).
Punta di diamante tra le vetture equipaggiate del "1.750" sarà la nuova MiTo GTA per la quale si prevede una potenza massima di 240 CV