L'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha presentato il Piano Fiat per i prossimi 5 anni: ben 7 nuovi modelli riguardano direttamente l'Alfa RomeoConferenzaPianoIndustrialeFiatlenovitFiatAlfaRomeoLanciaeChrysler_27.jpg
Torino, 21 aprile 2010 -
L'amministratore delegato del Lingotto, Segio Marchionne, durante la presentazione del piano agli analisti finanziari, ha annunciato che nei prossimi 5 anni il gruppo Fiat lancerà sul mercato 34 nuovi modelli, ai quali si aggiungeranno 17 restyling. Di questi, due terzi saranno realizzati da Fiat e un terzo da Chrysler. Tra questi arriverà un modello ingresso B che arriverà nel 2012 e una nuova city car, che sarà presentata nel 2013. Nello stesso anno verrà effettuato il restyling a Croma, Multipla e Ulisse.
Inoltre, per l'Alfa Romeo sono previsti 7 nuovi modelli e 2 restyling.
Sempre nel Piano 2010-2014, c'è anche il mercato brasiliano - già il 'numero uno' nel 2009, dove l'azienda ''prevede di consolidare la sua posizione di leadership'' - e l'America Latina in generale. In Brasile, in particolare, è prevista una crescita del 7,4%. Le auto vendute, secondo le previsioni illustrate agli analisti finanziari riuniti al Lingotto, passeranno da 3 a 4,3 milioni.
«Tutti hanno dovuto riconoscere che tutti i nostri obbiettivi sono stati raggiunti, se non superati, dal 2004 alla fine del 2008». Lo ha sottolineato l'ad della Fiat Sergio Marchionne che, parlando agli analisti finanziari riuniti al Lingotto di Torino, ha osservato che questo percorso è poi stato interrotto dalla crisi globale che ha colpito «centinaia, migliaia di famiglie e anche la nostra azienda».
Obiettivi che, ha sottolineato Marchionne, sono stati raggiunti «grazie a un team di persone determinate, che
hanno affrontato la concorrenza globale come una sfida e non come una minaccia, nei quali la visione del futuro
non è un sogno ma un obiettivo da trasformare in realtà. E questi -ha concluso- sono gli attributi più importanti che un'azienda possa avere e che hanno permesso alla Fiat di porre le basi per il futuro».
In questo quadro, aumenteranno anche le vendite della Fiat in Brasile e supereranno quota 1 milione (oggi arrivano a 737 mila auto), con un incremento del 6,5%. In tutta l'America Latina, la Fiat prevede di vendere 1 milione e 125 mila auto, con un incremento dei volumi del 6,8%, pari al 15,8% del mercato.
Sergio Marchionne ha elencato le novità contenute nel piano industriale che il Gruppo Fiat presenterà nei prossimi 5 anni, periodo in cui debutteranno 34 nuovi modelli, a cui si aggiungeranno 17 restyling. La Casa torinese già l’anno prossimo introdurrà la nuova Panda e la grande MPV derivata direttamente dalla Dodge Journey, mentre la Linea sarà sottoposta a restyling. Nel corso del 2011 usciranno di scena i modelli di vecchia concezione come 600, Punto Classic, Siena, Albea, Croma, Multipla, Ulysse e Idea.
Nel 2012, oltre al restyling per 500, 500C e Qubo, debutteranno quattro inediti modelli: una nuova utilitaria di segmento B, una berlina a tre volumi realizzata sulla piattaforma Compact, una MPV a 5 posti ed un’altra a 7 posti. Esclusa quest’ultima, i primi tre modelli verranno commercializzati anche negli USA. A fine 2012, invece, uscirà di produzione la Fiat Sedici. Nel 2013, debutterà un’inedita citycar al posto della 600, la nuova Punto Evo e una nuova compatta - anche nella variante station wagon - che sostituirà la Bravo. Inoltre, uscirà di scena anche la Grande Punto. Nel 2014, ci sarà il restyling per Fiat Panda e Doblò.
Per quanto riguarda Lancia e Chrysler, l’anno prossimo arriveranno la nuova Ypsilon, la nuova 300C e la Grand Voyager restyling al posto della Phedra. Nel 2012, contemporaneamente all’uscita di scena dell’attuale Ypsilon, arriverà una nuova vettura sviluppata sulla piattaforma Compact che sarà proposta con carrozzeria a 2 volumi, tre volumi e station wagon. Nel 2013 uscirà di scena la Musa e debutterà un’inedita crossover, nonché una berlina di segmento D inizialmente per gli USA con brand Chrysler. Infine, nel 2014 la Delta abbandonerà i listini, mentre debutterà la nuova Grand Voyager e il restyling per la Ypsilon.
La Casa Bianca - Coro unanime di reazioni positive per il piano Fiat, anche dalla Casa Bianca: uno dei consiglieri economici dell'amministrazione Obama, Lawrence H. Summers, ha pubblicato questo intervento sul sito ufficiale della Casa Bianca: "Che differenza rispetto a un anno fa". Per quanto, come sottolineato dal portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, l'industria americana dell'auto "non possa ancora dirsi fuori dal guado", nello stesso tempo la Casa Bianca sottolinea con evidenza i progressi fatti nel settore nel corso dell'ultimo anno.
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"Un anno fa l'industria americana dell'auto era sull'orlo del collasso - ha scritto Summers -. Oggi, General Motors ha annunciato che rimborserà completamente al governo americano i 6,7 miliardi di prestito, e Chrysler ha annunciato che, dopo i cambiamenti dello scorso anno per la sua ristrutturazione, nel primo trimestre del 2010 ha prodotto per la prima volta dall'inizio della crisi un utile operativo". Dati positivi che sono stati salutati con grande soddisfazione dalla Casa Bianca. Summers ha sottolineato che sarà "più veloce di quanto previsto" il rientro dei prestiti concessi dal governo. "Questo è avvenuto non per un accidente della storia - ha scritto Summers - E' il risultato di decisioni politiche difficili fatte dal presidente Obama per fornire a GM e a Chrysler, e più in generale all'industria dell'auto, un'occasione di sopravvivenza, e vedere se loro fossero state in grado di dimostrare di saper ripartire per un progetto di lungo termine che non preveda assistenza governativa costante".
I sindacati - Tutte le categorie (non si era mai vista una cosa del genere...) approvano il nuovo corso Fiat. "L'esposizione del piano industriale di oggi al Lingotto ha rafforzato la nostra convinzione sulla validità e sulla condivisione del piano Marchionne per Pomigliano". Lo dice in una nota il segretario generale della Fim-Cisl Napoli, Giuseppe Terracciano. A lui fa eco il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni:"Il piano industriale di investimenti presentato oggi dalla Fiat - spiega - è molto ambizioso, ma può aprire una nuova stagione nelle relazioni industriali nel nostro paese. E' positivo - dice - che la fiat abbia presentato oggi un piano dettagliato di investimenti che prevede non solo un aumento della produzione di vetture e nuovi modelli, ma garantisce, soprattutto, il mantenimento dei livelli occupazionali".
Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, spiega poi che "Il piano presentato oggi da Sergio Marchionne con la produzione di 1,4 milioni di autovetture nel 2014 per tutti gli stabilimenti italiani, ad esclusione purtroppo di Termini Imerese, è una sfida che vogliamo cogliere. Il nostro giudizio positivo, che nasce proprio dalla previsione di un incremento produttivo il quale, così come spiegato dallo stesso amministratore delegato, implica la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutte le fabbriche dell'auto e della componentistica. Infine lo spin off non dovrebbe porre problemi in termini di posti di lavoro".
E Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim Cisl, afferma che "Il nuovo piano industriale ridisegna profondamente il Gruppo Fiat e pone obiettivi molto ambiziosi. L'annunciata divisione del Gruppo in due parti, quella industriale e quella automotive, accentuerà il profilo internazionale dell'impresa e le potenzialità di ulteriori aggregazioni dopo quella con Chrysler.
Siamo chiaramente di fronte a una nuova Fiat. Ciò richiede anche da parte del sindacato un rinnovato impegno, aggiornato alle nuove sfide in campo".
Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, invece si concentra sulla stima dell'ad di Fiat, Sergio Marchionne, su un calo delle vendite delle auto in Italia del 30% a causa dello stop agli incentivi: "Mi sembra - spiega - una previsione molto pessimistica, sicuramente ci sarà una riduzione della domanda per effetto degli incentivi ma non di queste proporzioni".
Gli operai - Per gli operai di Mirafiori il ritorno della famiglia Agnelli alle redini della Fiat è un segnale positivo, la nomina del giovane Elkann alla presidenza una ventata di rinnovamento. Al cambio turno delle 14, alla porta 2 dello stabilimento torinese, il sentimento dominante è la speranza, anche se non mancano timori sul futuro occupazionale e produttivo della fabbrica.
"John Elkann è giovane - dice Salvatore, da 23 anni alla Fiat - speriamo che abbia idee brillanti e che salvi Mirafiori, simbolo della Fiat in Italia e nel mondo". "Elkann avrà idee più fresche di chi l'ha preceduto - commenta Maria Stella, 30 anni di Fiat alle spalle - è giovane, dobbiamo affidarci a lui.Vedremo cosa farà per il futuro della Fiat e di noi operai, che viviamo in una situazione sempre più difficile, con il mutuo da pagare, i figli che non trovano lavoro e, quando ce l'hanno, devono accontentarsi di contratti precari".
Qualcuno pensa che Luca Cordero di Montezemolo fosse garanzia di maggiore sicurezza. E' il caso di Maurizio, 13 anni alle Carrozzerie di Mirafiori, secondo il quale la speranza è che "Elkann dimostri la stessa esperienza di Montezemolo, anche se l'ex presidente ha fatto bene per la Fiat e ci dava maggiore fiducia".
Altri pensano che, al contrario, il cambio alla presidenza non modifichi nulla. E' la visione di Daniele: "Montezemolo ha lasciato a Elkann - afferma - ma non abbandonerà del tutto la Fiat, rimarrà come supervisore". Daniele dice di non essere ottimista, "c'è parecchia preoccupazione all'interno dello stabilimento - racconta - soprattutto per il futuro, per i pochi modelli che vengono assegnati a Mirafiori e per la produzione, che sempre più si sposterà all'estero".
Anche Gianfranco sostiene che il ritorno di un Agnelli alla presidenza "è un segnale positivo ma - sottolinea - per gli operai non cambierà niente, perchè sta tornando la cassa e ci sono pochi modelli da produrre: restano Punto, Idea e Musa su una linea e la Mito sull'altra, ma la Multipla è già uscita di produzione e del nuovo monovolume per ora non c'è traccia".
Fonte QNMotori. La Republica
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