L’ibrida si fa coupé e con il 6 marce è anche sportiva. Da 21.800 eurohonda_cr_z_2010_ibrida_11951.jpg
Honda vuole dare una bella spinta alla gamma delle sue vetture ibride e dopo la Civic, la Insight e in attesa della Jazz, porta anche in Italia la nuova Honda CR-Z. Già nel nome, le cui tre lettere stanno per “Compact-Renaissance-Zero”, sono racchiuse le caratteristiche salienti di una compatta coupé che attraverso la lunga strada verso le emissioni zero vuole rappresentare la rinascita di una coscienza ecologica e di una vena sportiva difficile da trovare sulle auto ibride. In una sorta di ideale quadratura del cerchio, i tecnici e i progettisti Honda hanno cercato di infondere nella nuova 2+2 prodotta a Suzuka sia i valori del rispetto per l’ambiente che quelli della dinamica di guida, abbinando il sistema ibrido parallelo IMA al cambio manuale 6 marce.
GRINTOSA TRE PORTELe linee da compatta coupé nascondono in realtà una 2+2 a 3 porte con portellone posteriore, sedili posteriori abbattibili anche separatamente, parabrezza fortemente inclinato e coda tronca con doppia vetratura, verticale e orizzontale inclinata. Il design deriva in buona parte dalla CR-Z concept del 2007, pur con gli addolcimenti del caso che trasformano un prototipo in una vettura di serie. Le misure esterne (4.080 x 1.740 x 1.395 mm) e il passo di 2.435 mm stanno a testimoniare gli ingombri ridotti rispetto alla Insight, più lunga di 310 mm e con un passo più ampio di 115 mm; anche il peso, di 1.198 kg, è inferiore di 57 kg rispetto a quello della ibrida a 5 posti. Il frontale, pur rispondente alle stringenti normative di sicurezza per i pedoni, è stato mantenuto abbastanza basso e affilato per dare un’immagine ancor più accattivante alla CR-Z, grazie anche al lavoro dell’Ing. Tomobe sul contenimento dell’altezza del motore.
ABITACOLO CURATOAll’interno spicca subito la strumentazione hi-tech in stile tridimensionale e la plancia decisamente studiata per il guidatore, con tutti i comandi di bordo raccolti nel volante e nelle due zone vicine alle dita del pilota. Il tachimetro digitale con contagiri analogico attorno e i due pannelli informativi laterali danno una bella sensazione di modernità e di controllo totale delle caratteristiche del mezzo. I sedili sportivi anteriori fanno un po’ sfigurare le piccole sedute posteriori della configurazione 2+2, evidentemente pensate per brevi spostamenti o piccoli passeggeri; gli schienali di questi ultimi possono però essere abbattuti per creare un ampio vano di carico posteriore, che dalla configurazione standard a 4 passeggeri (233 litri) arriva fino a un volume di 401 litri. Climatizzatore automatico, lettore CD a 6 altoparlanti, collegamento USB e avviamento del motore con pulsante fanno parte della dotazione base della CR-Z.
1.5i-VTEC + MOTORE ELETTRICOPer dimostrare la versatilità del suo sistema ibrido IMA, la Honda ha deciso di puntare per la CR-Z su di un’impostazione più dinamica, abbinandolo per la prima volta ad un cambio manuale a 6 marce anziché al più tradizionale CVT. A spingere la nuova coupé giapponese c’è innanzi tutto un motore i-VTEC 4 cilindri a benzina di 1,5 litri inedito per l’Europa ma già utilizzato sulle Jazz giapponesi, in grado di esprimere una potenza massima di 114 CV a 6.100 giri/min e una coppia di 145 Nm a 4.800 gri/min. Assieme a questo, ospitato in un compatto alloggiamento fra motore termico e trasmissione, c’è il motore elettrico da 14 CV (a 1.500 giri/min) e 78,4 Nm (a 1.000 giri/min). Attraverso un funzionamento congiunto e sinergico dei due propulsori, la potenza massima del sistema IMA arriva sulla CR-Z a quota 124 CV, con una coppia di 174 Nm a partire dai 1.500 giri/min, valori vicini a quelli della Civic 1.8, ma con la coppia e l’elasticità di un turbodiesel.
A OGNUNO IL SUO STILENuovo e interessante è il sistema “3-Mode Drive” per la scelta fra tre diverse modalità di guida: le impostazioni ECON, NORMAL e SPORT provvedono a modulare la risposta di acceleratore, sterzo, climatizzatore, cruise control e l’assistenza del sistema IMA per avere prestazioni orientate di volta in volta alla massima efficienza, all’utilizzo normale o alla marcia più brillante, colore della strumentazione e sonorità allo scarico compresa. Alimentato da batterie al nichel metallo-idruro (NiMH) da 28Ah, il motore elettrico somma la propria spinta a quella del motore a benzina e permette alla Honda CR-Z di accelerare da fermo fino a 100 km/h in 9,9 secondi, di arrivare a 200 km/h, di consumare mediamente 5 litri di benzina ogni 100 chilometri e di emettere 117 g/km di CO2, un valore inferiore di 35 g/km a quello della Civic. Nelle fasi di decelerazione il motore elettrico funge da generatore di corrente per le batterie, sottoposte al non indifferente sforzo di riavviare il motore nelle situazioni di stop&start.
SOTTO PELLEUna parte non visibile ma molto importante della Honda CR-Z è quella nascosta dalle forme della coupé, rappresentata da una scocca particolarmente rigida (a livello della Civic Type R) che sfrutta la tecnologia di compatibilità avanzata Honda (ACE) e uno speciale ponte ad “H” per migliorare la risposta del retrotreno, dare dinamicità alla guida e contribuire ad aumentare la sicurezza passiva. Pur sfruttando il pianale della Insight, la CR-Z sfrutta numerose modifiche per ottenere un comportamento di guida più brillante e piacevole, come ad esempio la carreggiata aumentata di 20 mm all’anteriore e di 25 mm al posteriore; anche le sospensioni sono simili alla sorella a 4 porte, con molle, ammortizzatori e barre antirollio specifiche e i bracci anteriori delle sospensioni MacPherson realizzati in alluminio fucinato anziché in acciaio stampato come sulla Insight (-2 kg).
GAMMA E PREZZILa commercializzazione in Italia della Honda CR-Z parte con il week-end porte aperte dell’8-9 maggio e prevede volumi di vendita attorno alle 2.000 vetture all’anno. La gamma è composta da tre versioni, S, Sport e GT, con un listino che vede la compatta ibrida giapponese partire dai 21.800 euro e arrivare a un massimo di 28.100 euro. Di serie su tutti i modelli sono i 6 airbag, i poggiatesta attivi, il sistema di controllo della stabilità e l’assistente alle partenze in salita. Sport (22.800 euro) e GT (24.300 euro) hanno in più i sedili in pelle, i comandi audio al volante e la pedaliera d’alluminio. Le due versioni top hanno poi i fari fendinebbia, la presa USB e i vetri posteriori oscurati, con fari allo xeno, tettuccio panoramico e navigatore satellitare riservato agli allestimenti GT Plus (26.100 euro) e GT Plus i-Pilot (28.100 euro).
SU STRADALa breve presa di contatto con Honda CR-Z non ha fatto altro che confermare le buone doti dinamiche della vettura, votata ad un utilizzo efficiente e consapevole del carburante, ma non per questo noiosa o soporifera da guidare. Al volante l’agile 2+2 ibrida di Honda mostra buone caratteristiche stradali, adatte anche a chi, per esperienza o pregiudizio, non si sognerebbe mai di avvicinarsi ad un’auto con motorizzazione mista benzina/elettrico. La CR-Z si dimostra svelta nella guida cittadina, sicura e ben assettata nei percorsi extraurbani con numerose curve e particolarmente piacevole anche in autostrada. Se le modalità NORMAL ed ECON non fanno trapelare al guidatore grosse variazioni di comportamento della vettura, premendo il pulsante SPORT la situazione cambia e da tranquilla “mild-hybrid” la CR-Z diventa una sportivetta con un bel suono allo scarico, una decisa spinta del motore elettrico e una risposta assai rapida di acceleratore e sterzo. Nonostante la configurazione da coupé la visibilità anteriore si mantiene su ottimi livelli, mentre quella posteriore è un po’ limitata dai grandi montanti di coda. Apprezzabile è la conformazione avvolgente e non stancante dei sedili sportivi e di grande utilità è l’insieme di comandi raccolti sul volante e subito al suo fianco, in posizione veramente a “portata di dita”. Il cambio ha una più che buona manovrabilità e una fluidità di movimento adeguata alle prestazioni della vettura. Il clima automatico e l’ottimo navigatore contribuiscono poi a rendere ancora più comoda la vita a bordo, fra indicatori che segnalano lo stato di carica della batteria, l’utilizzo del sistema ibrido IMA e il grado di eco-compatibilità dello stile di guida.
Fonte Omniauto.
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