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Peugeot compie 200 anni e si conferma come una delle Case automobilistiche più longeve al mondo. Basata a Sochaux, in Alsazia, tra Svizzera e Germania, la Casa del Leone eredita da queste terre la precisione ed l'organizzazione svizzero-tedesca e l'esprit tutto francese. Qualche tempo fa abbiamo avuto la possibilità di visitare, in occasione della 50milionesima vettura prodotta, il Museo di Sochaux, ma soprattutto la Reserve, un deposito - costituito nel primo opificio industriale Peugeot e normalmente non visitabile - nel quale vengono conservati prototipi di stile, serie speciali, auto da competizione e, ovviamente, l’ultimo di ciascuno dei modelli di serie; ebbene, solo guardando all’ultima Peugeot da competizione ed al primo martello prodotto dalle fonderie Peugeot Frères e Jacques Maillard Salins, l’osservatore può rendersi conto dello straordinario cammino tecnico, umano ed industriale percorso dalla Casa del Leone.
1800-1900: DALLE BICI ALLE AUTOIl percorso aziendale, iniziato nel 1810 con le citate fonderie, vede la maison impegnata nella produzione di utensileria (seghe, lime, trapani a mano e via dicendo), di piccoli attrezzi per uso domestico e tempo libero (macinacaffè, macinapepe e sale, macchine da cucire, pattini da ghiaccio, slitte ecc.), armi e bicicli. Esperienze differenti e multiformi che hanno probabilmente lasciato un’impronta di praticità e semplicità nel DNA della Casa che nel 1888 iniziò a produrre biciclette, brevetta successivamente la caldaia Serpollet che, inventata da uno dei suoi operai, muoverà il triciclo Serpollet Peugeot, suo primo veicolo motorizzato, sia pure a vapore. Al triciclo subentrerà un quadriciclo e da questo nascerà la Type 3, altro più evoluto quadriciclo - ora a benzina - prodotto assieme a Levassor, che aveva acquisito dalla Daimler i diritti per la produzione in Francia di un motore bicilindrico. E' questa una pietra miliare nella storia della Casa: ne vennero costruiti un sessantina di esemplari, alcuni dei quali esportati, persino in Italia dove questa sarà la prima auto immatricolata nella storia del nostro Paese. Come in tutte le saghe familiari che si rispettino, l’intreccio di interessi e differenti visioni del futuro porta allo scontro chi ritiene l’auto una moda passeggera e si oppone a specifici investimenti e chi viceversa crede nel suo futuro: la separazione è inevitabile e Armand Peugeot, classe 1849, lascia l’azienda di famiglia e fonda nel 1896 una sua società dedicata all’auto, che arriva ad avere a listino circa 15 modelli da due a 12 posti. Quattordici anni di progresso daranno ragione ad Armand e nel 1910 la saga dei Peugeot registra la riappacificazione familiare e la riunione industriale. La morte di Armand e l’inizio della prima guerra mondiale portano ad un rallentamento, ma anche a nuovi apprendimenti che, a fine conflitto, determineranno profonde trasformazioni nel ciclo di produzione, ora ispirato al modello americano di produzione in serie introdotto da Ford.
1900-1950: L'AUTO DI SERIE E LA PRIMA CABRIO COUPE' DELLA STORIAPeugeot inizia quindi a produrre auto in modo nuovo, ma le linee di produzione continuano a coabitare con quelle dell’utensileria, dei bicicli e degli attrezzi per casa e giardinaggio. In linea con questa filosofia le auto Peugeot, al contrario di quelle della concorrenza, guardando al piccolo e popolare piuttosto che al prodotto per pochi. Ne fanno fede la Bebé presentata al Salone di Parigi del 1912 (500 kg. con motore 4 cilindri da 855 cc. prodotta in 3.095 esemplari) e la Quadrilette, vetturetta tandem a due posti del 1919. Dal 1923 tutte le vetture Peugeot sono equipaggiate con freni sulle 4 ruote - di serie o a richiesta che siano e il volume della produzione arriva a 20.000 auto l’anno. Tuttavia occorrerà arrivare al 1929 per vedere la produzione dell’auto assumere dimensione autonoma nello stabilimento di Sochaux. Nel ’29, anno della grande crisi in America, debutta, naturellement al Salone di Parigi, la 201, prima vettura di serie con avantreno indipendente la cui produzione cesserà, dopo 143.000 esemplari, nel 1937. Nel 1935 Mademoiselle Pierrette Bideau, provata dalla lontananza del fidanzato, ufficiale dislocato in pieno Sahara, fa montare sulla sua 201 di un paio di serbatoi supplementari e percorre più di 10.000 km di piste prima di raggiungere l’agognata meta senza alcuna noia meccanica. Nel 1934 aveva debuttato la prima Coupé Cabriolet della storia: è la grande 401, seguita poco tempo dopo dalla 402, che, prima Peugeot ad abbraccia le teorie aerodinamiche allora agli esordi, venne denominata Fuseaux Sochaux, caratterizzata da una calandra fortemente inclinata il cui interno ospitava i proiettori. La produzione di quest’auto venne interrotta dagli eventi legati alla seconda guerra mondiale - fabbrica razziata dai tedeschi e bombardata dagli americani - per ricominciare, nel dopoguerra con la 202. Sempre in quel periodo inizia la produzione della 203 (progetto anteguerra, realizzazione post-bellica).
1950-2010: TANTI PRIMATI E UN GRANDE SUCCESSOGià nel 1956 aveva debuttato la 403, erede della 203 che proprio nel 1960 uscirà di produzione dopo esere stata prodotta in 635.000 esemplari. La 403, frutto della collaborazione della Casa del Leone con Pininfarina; l’auto è caratterizzata dalla presenza dell’elettroventola comandata da termostato, un brevetto Peugeot. Uscirà di produzione nel 1960 dopo più di un milione di esemplari prodotti. Nel 1962 viene inaugurata la fabbrica di Mulhouse, mentre, già da qualche tempo le tre fabbriche di biciclette all’interno del gruppo, erano state riconvertite alla produzione automobilistica. Come la 403 anche la 404 nasce dalla matita di Pininfarina. L’auto si rivela un vero e proprio mulo, tanto da essere soprannominata la Regina d’Africa, continente nel quale queste vetture, tagliate, saldate, trasformate in pick-up e ricostruite porteranno animali, persone e merci ovunque. Tale era la sua robustezza che un piccolo atelier specializzato nella costruzione di 4x4, la Dangel, ricavò dall’auto degli ottimi tout-terrain, rialzandone le sospensioni e dotandola di doppia trazione e riduttore. Alcune di queste auto ancora sono operative in Africa. Nel 1965 nasce la 204, la prima trazione anteriore e la prima a motore trasversale di Casa Peugeot che nel successivo 1967 viene dotata dell’allora più piccolo diesel al mondo. Nel ’68 si assiste al lancio della berlina 504, affiancata - l’anno successivo - dalle versioni coupé e cabrio, oggi piuttosto apprezzate nel campo delle vetture d’epoca. Nel 1972 nasce la 104 a 3 e 5 porte, mentre tre anni dopo, agli antipodi della piccolina, arriva la 604, top di gamma della Casa che nel 1982 adotta, prima vettura di serie, una motorizzazione turbodiesel. Siamo negli anni della prima, seria crisi petrolifera mondiale, in coincidenza con il lancio della celeberrima 205 che solleverà le sorti di una Casa altrimenti al collasso. In quegli anni la famiglia, dopo aver lasciato per lungo tempo la gestione della Società in mano a managers esterni, riprende il suo posto nelle stanze dei bottoni. Il mercato era pronto e Peugeot, nel 1984, lanciò la 205 GTI, un'auto che scompigliò i piani degli altri costruttori di compatte sportive. Da noi divenne talmente celebre che, a distanza di 5 lustri, il mercato italiano ha rifiutato la sigla RC sulla nuova 207 turbo, richiedendo a gran voce l’adozione della vecchia sigla GTI. Il marketing Peugeot ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco… Nel 1990 la Peugeot festeggia i suoi primi 100 anni da Costruttore d’auto con due traguardi importanti: 3,5 e 1 milione di 205 e 405 prodotte. Nel ’94 è la volta del monovolume 806 (monospace pour les amis), che condivide la piattaforma con Fiat Ulysse e Lancia Zeta, e nel ’95 la 406 sostituisce la 405. Nel ’97, arriva la 206, altro successo globale e nel ’99 la 607, berlina di lusso la cui versione diesel monta, prima al mondo, un filtro antiparticolato. A questo punto abbiamo doppiato la boa del 2000 e siamo ormai ai giorni nostri, i giorni della 107, 207 e 307, della 1007 (primo modello con il doppio zero al centro, e della 4007, primo SUV 4x4 del Leone, frutto di un accordo con Mitsubishi. Il 2009 registra l’arrivo del Crossover 3008, della monovolume 5008 e della 50milionesima vettura prodotta, mentre il 2010 - l'anno del bicentenario e quindi della 207 Millesim 200, la serie speciale da 14.675 euro dedicata all'anniversario, e della nuova immagine del Leone - è quello della 308 GTi, della RCZ e dei nuovi HDi Euro 5. Nel futuro ci sono invece l'elettrico, con la iOn già ordinabile, e l'ibrido HYmotion.
ACCORDI E PARTNERSHIP ALL'INSEGNA DELLA INTERNAZIONALITA'La Peugeot è stata una delle Case più dinamiche nel campo degli accordi industriali e delle alleanze: già nel 1963 sigla un accordo con Citroen per l’ottimizzazione degli acquisti, nel 1966 costituisce una holding per il coordinamento dell’attività di 8 stabilimenti e nel contempo si associa a Renault per la produzione incrociata di alcuni modelli e parti meccaniche comuni. Nel 1971 sigla l’intesa con Renault e Volvo per la progettazione e produzione in comune di motorizzazioni plurifrazionate. Nel ’74 acquisisce il controllo di Citroen senza scalata ostile, tanto che il passaggio delle azioni avverrà solo due anni dopo. Questo passaggio sottolinea la nascita ufficiale del gruppo PSA Peugeot-Citroen che, nel 1978, incorpora le filiali francese, inglese e spagnola del gruppo Chrysler nonché i marchi Matra e Talbot. All’inizio degli anni ’80 firma un’intesa con il Gruppo Fiat per la produzione di monovolume di gamma medio-alta. Nel frattempo l’espansione oltre i confini francesi vede il Gruppo presente in Argentina, Marocco, Slovacchia e Cina. Nel 1983 assorbe la Talbot e 15 anni più tardi, nel ’98, firma un accordo con lo Stato di Rio de Janeiro per la costruzione di una fabbrica di auto a Porto Real. Altro accordo di rilievo è quello del luglio 2001 con la Toyota per produzione congiunta di utilitarie nella Repubblica Ceca. Sempre in quell’anno esce dalle catene di produzione il primo motore diesel nato dalla collaborazione fra Toyota e Peugeot. Nel 2002 PSA firma un accordo con BMW per la produzione di piccoli motori e istituisce una joint venture con Ford per lo sviluppo di applicazioni telematiche nel mondo dell’auto. E' il 2007 quando il gruppo si accorda con Mitsubishi per la tecnologia delle 4x4.
LO SPORTPeugeot si misura in competizione sin dai primissimi anni di attività. Già nel 1895 la Type 7 conquista i primi quattro posti della Parigi-Bordeaux-Parigi, prima gara di velocità cronometrata al mondo. Nel 1913 vince il Gran Premio dell’ACF e batte il record di velocità a Brooklands (170,88km/h). La 500 miglia di Indianapolis viene conquistata nel 1913, nel ’16 e nel ’19; nel ’25 vince la Targa Florio, mentre nel ’32 arriva primo e secondo di categoria al Rallye di Montecarlo e nel ’38 vince la categoria 2 litri alla 24 Ore di Le Mans. Nel dopoguerra la Peugeot partecipa alla Mille Miglia del 1953 con una 203 vincendo la sua classe… Tempo dopo, siamo ormai negli anni ’60, la 404 fa man bassa di vittorie, conquistando il gradino più alto del podio nel 1966,’67 e ’68 all’East African Safari, mentre la 504 vince al Bandama nel ’74. Lo stesso modello - nel biennio ’75/’76 – due volte il Bandama, due volte il Safari ed una volta il Tour du Maroc. Nel 1981 viene costituita la Peugeot-Talbot-Sport, diretta da Jean Todt e nel 1985 e 1986 la 205 Turbo 16 è campione del mondo vincendo inoltre , nei due anni successivi la Parigi-Dakar. La musica, con l’esordio della 405, non cambia: altre due vittorie, sempre alla Parigi-Dakar (1989 e ’90) ed alla Pikes-Peak (1988-’89). Peugeot si cimenta anche nel campionato mondiale delle vetture sport, vincendolo con la 905 nel ’92 e conquistando l’intero podio delle 24 Ore di Les Mans del 1993. Nel ’96 la 406 vince il combattutissmo Campionato Superturismo tedesco, antesignano del DTM. Non rimaneva a questo punto che la Formula 1 e Peugeot si impegnò a fornire i motori V10 aspirati per tre anni alla Prost Grand Prix. Tornando ai Rallies, la 206 WRC spopola nei rallies vincendo il titolo mondiale nel 2000, 2001 e 2002. Nel 2009 Peugeot si aggiudica il primo e secondo posto alla 24 Ore di Les Mans con la 908 Hdi FAP. Nonostante tanta gloria non si può sempre vincere e la squadra Peugeot ha conosciuto, alla 24 Ore di quest’anno, uno stop.
Fonte Omniauto.
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