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IL PILOTA SENZA PATENTE, OVVERO L'AUTORIPARATORE SENZA VERIFICA

domenica 28 aprile 2013, 12:14

Ho subito messo sù questo articolo dopo aver letto le varie discussioni circa ciò che si dovrebbe fare per essere o ontrare a far parte degli utenti PREMIUM.
In primo luogo non volevo prolungare ANCORA la discussione già abbastanza lunga e in secondo luogo volevo portare gli utenti, a conoscenza di questo straordinario episodio, aggiornando chi come me è affascinato dal mondo aeronautico....

Per 13 anni Thomas Salme ha pilotato ogni tipo di aereo passeggeri senza avere il brevetto. Il 2 marzo l’hanno scoperto ed è finito in cella.
È il 2 marzo di quest’anno, all’aeroporto di Amsterdam un Boeing 737 sta ultimando le operazioni di controllo prima del volo. Più di 100 passeggeri hanno già fatto il check-in e sono in attesa dell’imbarco. Arrivano i membri dell’equipaggio. Sul finger trovano ad attenderli gli uomini della polizia aeroportuale olandese. Comandante, copilota, steward e hostess si sottopongono all’alcol test e mostrano il passaporto. La polizia, fatto insolito, domanda anche la licenza di volo. Il comandante Thomas Salme fa un lungo respiro, poi chiede di essere portato in un ufficio dell’aeroporto. Dove, al riparo da occhi indiscreti, dice agli agenti: «Sedetevi, perché devo raccontarvi una lunga storia».

La storia è quella di uno svedese di 41 anni che per 13 ha pilotato aerei di linea con una falsa licenza. Oltre 10 mila ore di volo, e circa 750 mila passeggeri portati in giro per l’Europa e per il mondo, senza mai avere conseguito la «patente». «Però non ho mai messo in pericolo la vita di nessuno» dice Salme a Panorama «perché ai controlli semestrali delle compagnie ero sempre tra i migliori».

Questa è la storia di un bambino cresciuto in una famiglia d’immigrati alle porte di Stoccolma. Un bambino che a 9 anni fotografa gli aerei in decollo dall’aeroporto vicino a casa per poi andare a sviluppare le foto nella camera oscura del padre, che fa il programmatore informatico e sparisce di casa subito dopo la morte per cancro della moglie. Thomas ha 19 anni, la sua vita prende una strada imprevista. Frequenta una scuola per piloti, ottiene il brevetto per aerei da turismo. «Io volevo continuare e ottenere l’abilitazione per i voli civili, però costava troppo: da 80 a 100 mila euro».

A questo punto dico: ma è giusto condannare un pilota impeccabile nel suo lavoro e definito oltretutto dai suoi stessi colleghi uno dei migliori pilota solo perchè non ha avuto la possibilità economica di mettersi in regola con la burocrazia?
Beh, secondo me NOOO!
Come in tutti i settori, non basta solo mostrare la qualifica che come in questo caso era fasulla ma bisogna dimostrare che si è all'altezza della situazione!!!
Quindi dire che si è titolari di un'officina non basta....

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