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Scritto da Administrator
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Domenica 17 Gennaio 2010 21:32 |
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (sentenza nr. 14/2010) che farà sicuramente "giurisprudenza": ha stabilito che se, a seguito di incidente, l'airbag non si attiva la Casa Costruttrice del veicolo è tenuta a risarcire gli occupanti per le lesioni (anche mortali) subite.
Come è facile intuire, deve essere chiaramente dimostrato il nesso causale tra il mancato funzionamento dei dispositivi airbags e le lesioni subite.
La sentenza numero 14/2010 ha confermato dunque il verdetto già emesso della Corte di Appello di Torino che aveva condannato la Opel Italia a pagare i familiari di un automobilista deceduto per il mancato funzionamento dell'airbag.
Il fulcro della motivazione ruota intorno al collegamento causale tra le lesioni subite dalla vittima e l’omesso funzionamento dell’airbag, emerso anche in sede di merito a seguito della consulenza tecnica. I giudici ermellini hanno ritenuto congrua e logica la motivazione della Corte d’Appello secondo la quale «l’onere probatorio a carico del danneggiato si esaurisce nella dimostrazione di aver subito un danno casualmente connesso con l’uso del prodotto».
La sentenza dunque deve far riflettere circa le responsabilità che possono derivare dal mancato funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
Fà riflettere che la condanna per Opel sia derivante dal mancato funzionamento dell'airbag che supponiamo essere stato privo di vizi di funzionamento o di manomissioni e/o alterazioni tecniche.
Facile immaginare quali siano le responsabilità derivanti da interventi sui dispositivi airbags che possono essere la causa di incorretto/incompleto o mancato funzionamento dei dispositivi medesimi in caso di incidente. Se viene provato quindi un collegamento causale tra le lesioni subite dagli occupanti del veicolo e l'incorretto/mancato funzionamento dei dispositivi di sicurezza frutto di manomissioni e/o di interventi di riparazione errati, la condanna a carico di chi ha eseguito gli interventi sarà certa.
In caso di errati interventi di riparazione o addirittura di manomissioni possono prefigurarsi anche reati di carattere penale, quali l'omicidio colposo che si "aggiungono" a responsabilità di carattere civile (risarcimenti economici).
E' evidente che quanto sopra deve essere di monito verso alcuni soggetti (che ci rifiutiamo di inquadrare come Autoriparatori o Tecnici Automotive) che con troppa leggerezza -e senza scrupolo alcuno- pongono in essere condotte atte a alterare il funzionamento dei dispositivi airbag o, addirittura, di escludere la possibilità di corretto funzionamento dei dispositivi stessi !!
E' davvero scandaloso che ci siano sempre di più soggetti che promuovono la vendita di dispositivi e software che "manipolano", "alterano" o "escludono" il funzionamento dei dispositivi airbags.
Non ci riferiamo solo alle "banali" (ma dagli effetti pericolosissimi) resistenze tese a "far vedere" (simulando il corretto valore resistivo) alla ECU AIRBAG una carica difettosa (o mancante !!), ma, ci riferiamo anche, a operazioni "invisibili" praticate sulle elettroniche di controllo airbag: "schedini emulatori", software azzeramento crash et similia....
L'Autoriparatore e il Tecnico Automotive DEVE essere SEMPRE un PROFESSIONISTA: deve -in breve- possedere quelle conoscenze e abilità tecniche tese al corretto intervento sui dispositivi di sicurezza passiva con l'esclusivo obiettivo del ripristino del perfetto funzionamento dei dispositivi senza alterazione alcuna e nel pieno rispetto delle istruzioni di riparazione fornite dal Costruttore !!
Ne discutiamo nel nostro Forum a questo indirizzo.
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